Sarlux presenta la Dichiarazione ambientale al Comune di Sarroch
Impianti sempre più efficienti e nuove soluzioni tecnologiche per azzerare i fenomeni odorigeni che preoccupano i cittadini
È il programma della società Sarlux (Gruppo Saras), che ieri sera ha illustrato alla Commissione Ambiente del Comune di Sarroch performance ambientali, attività in corso e piani di sviluppo, anche alla luce dei disagi olfattivi segnalati da alcuni residenti di Sarroch a metà maggio.
In circa tre ore, Walter Cocco, responsabile “Health, Safety, Environment” Sarlux, ha presentato la Dichiarazione ambientale, documento redatto dall’azienda e al vaglio dell’Ispra, per informare istituzioni e stakeholder sugli aspetti legati all’ambiente, alla salute e alla sicurezza. L’azienda ha risposto alle numerose domande di sindaco, assessore all’Ambiente, presidente e componenti la Commissione.
L’appuntamento era stato chiesto in marzo da Sarlux, come momento di condivisione di informazioni e confronto con l’amministrazione, secondo quanto previsto dalla registrazione volontaria “Emas”. La seduta è stata anche l’occasione per affrontare il tema delle segnalazioni di odore da parte di alcuni cittadini, risalenti a metà maggio, episodio su cui si sono concentrate gran parte delle domande dei rappresentanti delle istituzioni. La Commissione ha preso atto dei miglioramenti dei valori ambientali registrati dalle centraline Arpas (Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente), ma ha sollecitato l’azienda a fare di più soprattutto in tema di odori e rifiuti solidi urbani, perché gli obiettivi di raccolta differenziata, nel sito industriale, non sono stati raggiunti.
Azioni per contenere l’impatto olfattivo. In relazione all’episodio di metà maggio, il dirigente ha spiegato che <non esiste una tecnologia che dia una misura oggettiva dell’impatto olfattivo. Ma la causa più probabile dell’odore può essere riconducibile alle cosiddette “emissioni diffuse”, da tempo oggetto di attenzione da parte dell’azienda. Abbiamo fatto un’analisi delle migliori tecnologie disponibili introdotte dall’ultima direttiva europea e avviato lo studio per adeguare le apparecchiature interessate, ancor prima che tali aggiornamenti diventino un obbligo di legge>. In media, negli ultimi anni, i valori delle emissioni diffuse – non soggette ad alcun limite di legge – sono rimasti costanti. Ma l’obiettivo di Sarlux resta quello di prevenire anche fastidi come quelli segnalati dalla popolazione a dicembre 2014 e maggio 2015. Seppur non strettamente correlate al fenomeno odorigeno, Sarlux ha annunciato ieri di voler coprire le vasche che contribuiscono a generare emissioni diffuse. Un investimento che si aggiunge ai 20 milioni di euro impiegati in media ogni anno in dispositivi a protezione della salute e dell’ambiente.
L’amministratore delegato Sarlux. <Non è una prescrizione di legge e non abbiamo trovato una relazione causale diretta tra alcune vasche di trattamento acque e l’odore diffuso a metà maggio. Ma capiamo che i cittadini di Sarroch possano essersi preoccupati e che siano infastiditi dai picchi odorigeni, che pure, per fortuna, non influiscono sulla salute. Per questa ragione, faremo di tutto per prevenirli, anche anticipando investimenti>, ha annunciato l’amministratore delegato di Sarlux, Vincenzo Greco.
Interventi in corso. Sempre in tema di emissioni diffuse, nel sito industriale è in atto l’installazione di un sistema di sigillatura dei “tubi di calma” e sostegni nei serbatoi a tetto galleggiante. Si sta portando a termine il completamento delle “doppie tenute” sulle 229 pompe che movimentano benzine. Sui serbatoi, infine, Sarlux si è impegnata di avviare uno studio che individui soluzioni innovative, non ancora introdotte in Europa.
I dati sulla qualità dell’aria. Sulle emissioni “convogliate”, cioè derivanti dai camini degli impianti, e l’impatto che hanno sulla qualità dell’aria, il monitoraggio è in corso da anni, attraverso la rete di centraline dell’Arpas, i cui dati sono disponibili sul sito internet in nome della trasparenza. Tra i valori più significativi, la conferma del trend di riduzione delle emissioni di biossido di zolfo (So2), che oggi sono circa la metà del limite previsto dalla legge e, quindi, dalla soglia di tolleranza umana.
La registrazione Emas. La seduta davanti alla Commissione Ambiente è una delle attività previste dal protocollo europeo Eco-Management and Audit Scheme (EMAS), strumento creato dalla Comunità europea al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni. Attesta risultati in materia di sostenibilità e la capacità dell’azienda di condividerli con i portatori d’interesse.